L’Asinara è un’isola situata nell’estremità nord-occidentale della Sardegna, protesa come il naturale completamento del golfo omonimo. Fa parte del Parco Nazionale dell’Asinara ed è uno di quei posti che lascia senza fiato.
La natura selvaggia e le acque turchesi che la circondano, contribuiscono a renderla una destinazione perfetta per una vacanza indimenticabile.
Le passeggiate in spiaggia e le gite in barca rappresentano due scelte perfette per visitare l’isola. Per spostarsi da una parte dell’Asinara è possibile noleggiare una bicicletta o un’auto elettrica, oppure percorrere a piedi i numerosi sentieri che si snodano nella macchia mediterranea.
Cosa tratteremo
Come raggiungere e visitare l’Asinara
L’isola è raggiungibile attraverso i collegamenti con Stintino e Porto Torres. È possibile visitare l’Asinara per conto proprio, oppure usufruendo dei servizi messi a disposizione dalle varie aziende turistiche attive sul territorio.
Per gite in barca di un giorno è preferibile partire da Stintino. L’isola è attraversata da una strada lunga circa 25 km, che collega Fornelli a Cala d’Oliva. Oltre alla lunga strada cementata che taglia in due l’isola, è possibile percorrere vari sentieri destinati al trekking.
Uno dei più noti in assoluto è quello del Castellaccio, che da Fornelli conduce verso il forte diroccato che domina l’isola. Si tratta di un magnifico percorso panoramico lungo circa 8 km.
Da non perdere neppure il sentiero del Granito, che da Fornelli conduce alla scoperta delle cave di granito. È lungo circa 11 km e attraversa località davvero magnifiche.
La storia dell’Asinara
Il sito preistorico di Domus de Janas conferma come l’isola fosse già abitata durante il neolitico. Grazie alla sua posizione geografica favorevole, l’Asinara era reputata un luogo strategico dai romani, che la utilizzarono come una sorta di emporio. Qui commerciavano con le altre popolazioni che frequentavano questa parte del Mediterraneo.
Successivamente, fu occupata prima dagli arabi e poi dalla Repubblica di Genova. Furono i Malaspina a far costruire il castello che svetta al di sopra di Fornelli e che veniva utilizzato per controllare il traffico nello stretto.
Più tardi, l’Asinara divenne una sorta di Alcatraz italiana. La storia delle carceri ebbe inizio nel 1855: i pescatori e i pastori che vivevano qui furono allontanati e nell’isola venne realizzata una colonia penale.
Durante la prima guerra mondiale, tutta l’isola divenne una prigione. Negli anni ’70, le strutture utilizzate in precedenza furono ammodernate e rese delle carceri di massima sicurezza. Ospitarono dapprima brigatisti ed elementi di spicco dell’Anonima Sarda, quindi mafiosi condannati al 41bis.
Un parco tra i più belli d’Italia
Il Parco Nazionale dell’Asinara è senza dubbio tra i più affascinanti d’Italia. Fu istituito nel 1997 e offre una miriade di attività, tutte da praticare nel rispetto della natura locale.
L’isola possiede circa 100 km di coste: quelle occidentali sono alte e rocciose, mentre la parte orientale appare più bassa e accessibile. Abbondano le calette presso cui è possibile scendere a fare il bagno.
Chi decide di visitare l’isola in autonomia, deve sapere che è assolutamente vietato l’accesso nell’area protetta integrale! È indicata in mare da boe di colore giallo e sulla terraferma da cartelli riportanti la lettera “A”.
La vegetazione dominante è la macchia mediterranea, che vede la prevalenza di fiordaliso spinoso ed euforbia. Quest’ultima fiorisce verso la fine della primavera, offrendo uno spettacolo davvero incredibile.
Ma perché l’isola ha questo nome? Visitandola è facile capirlo. Durante le passeggiate, è possibile incontrare gli asinelli bianchi tipici di questa parte della Sardegna.
Le spiagge più belle dell’Asinara
Le spiagge della costa orientale dell’isola sono facilmente accessibili. Altre, invece, sono vietate allo scopo di preservarne il delicato ecosistema.
Prima di incamminarsi verso spiagge e calette appartate o di tuffarsi dalla propria imbarcazione, è bene leggere tutte le informazioni circa i divieti in essere, i quali vengono aggiornati costantemente sul sito ufficiale del Parco Nazionale.
Tra le spiagge da non perdere figura Cala Sant’Andrea, costituita da sabbia bianchissima e circondata da gigli marini e ginepri fenici. L’impossibilità di accedervi la rende una splendida chimera irraggiungibile.
Tuttavia, la sua bellezza può essere ammirata dalla strada che passa a poca distanza. Neppure Cala Sgombro è accessibile. Immersa nella macchia mediterranea e nota per i suoi isolotti granitici che affiorano qua e là, può essere osservata soltanto dalla barca.
Tra quelle accessibili, una delle più belle è Cala Stagno Lungo, formata da una breve striscia di sabbia bianca immersa nella macchia mediterranea.
Cala dei Detenuti appare completamente circondata dalla vegetazione ed è nota per i colori incredibili delle sue acque, ricchi di sfumature che vanno dall’azzurro al turchese. Per facilitare l’accesso al mare sono presenti due piattaforme. Gli appassionati di snorkeling possono immergersi nelle acque trasparenti di Cala Sabina, una straordinaria spiaggetta situata nel nord dell’isola.