Scilla è una delle più celebri località della provincia di Reggio Calabria e dello Stretto di Messina.
Luogo mitologico per definizione, è nota anche come Perla della Costa Viola, un illustre appellativo dovuto al filosofo greco Platone. Pare che, dopo averla visitata ed esserne rimasto ammaliato, scelse di battezzarla con questo nome per sottolineare l’inusitata bellezza dei suoi tramonti color pervinca.
Scilla, infatti, secondo la leggenda, fu un ninfa, amata dal dio Glauco. Quest’ultimo si rivolse ingenuamente alla potente maga Circe per ottenere una pozione d’amore e per vedere finalmente ricambiato il suo sentimento. La maga, però, invidiosa della giovane fanciulla, si vendicò tramutandola nel feroce mostro a sei teste. Da qual momento in poi, divenne l’incubo di Ulisse e di tutti i marinai costretti a percorrere questo tratto di costa, che, fuor di metafora, resta uno dei più pericolosi di tutto il Mediterraneo.
Il leggendario passato della località, la sua suggestiva bellezza e la straordinaria ricchezza dei suoi fondali marini hanno fatto di Scilla una delle mete più apprezzate dal turismo internazionale.
Ma quali sono gli scorci più belli del borgo? Andiamo a scoprirli insieme.
Cosa tratteremo
Il borgo
Il borgo di Scilla, venendo dal mare, appare adagiato fieramente sulla sommità e sui fianchi di un ripido sperone roccioso. Dominato da secoli da un’antica fortezza destinata alla protezione dell’insenatura naturale, ospita la spiaggia di Marina Grande, nota anche come Spiaggia delle Sirene.
La parte bassa del paese si snoda lungo la costa e accoglie i turisti con scorci pittoreschi, numerosi bar, ristoranti e stabilimenti balneari. Da questa parte del borgo, inoltre, si diramano le tante ripide scalinate – e l’ascensore – che conducono sulla parte più alta del paese. Qui, una volta arrivati alla terrazza del Belvedere, la vista che si apre davanti agli occhi è impagabile. Lo Stretto di Messina, la costa siciliana, Punta Pacì e gli sbuffi silenziosi della vicina isola vulcanica di Stromboli si offrono in tutta la loro straordinaria bellezza.
Il Castello Ruffo
La fortezza che domina Scilla ha origini antichissime: eretta nella sua forma primigenia nel 493 a.C, al tempo della Magna Grecia. Fu rimaneggiata più volte, nel corso dei secoli successivi, per soddisfare le diverse esigenze alle quali era via via chiamata. Lo si può facilmente intuire dai differenti stili architettonici che la caratterizzano in ogni sua parte.
Dopo secoli di contese e conflitti, il suo momento di massima gloria arrivò nel 1533, quando la nobile famiglia dei Ruffo di Calabria la elesse a residenza privata. Mantenne questa funzione fino al 1808, quando divenne parte dei beni demaniali dello stato e venne scelta per ospitare un faro della Marina Militare.
Ad oggi, all’interno delle sue sale, si organizzano mostre e convegni rivolti alla comunità e destinati alla conoscenza del territorio.
Il borgo di Chianalea
Il borgo di Chianalea non è altro che il quartiere di Scilla che sorge alle pendici del Castello Ruffo. Si trova sul quel tratto di costa custodito e difeso, secondo la leggenda, dal leggendario mostro mitologico.
Il paese, inserito non a caso fra i Borghi più belli d’Italia, è noto come la Piccola Venezia del Sud, per la presenza di canali e piccole vie tortuose che si snodano fra le abitazioni. Tutto si espande fino a tuffarsi in mare. E proprio sul mare, direttamente sugli scogli o su curiose palafitte, sorgono numerosi bar e ristoranti con belle terrazze poste letteralmente sull’acqua.
Le chiese
Nonostante le dimensioni modeste, il borgo di Scilla ospita sul suo territorio molti importanti luoghi di culto, espressioni della profonda religiosità che alberga da sempre negli animi dei suoi abitanti.
La Chiesa Maria Santissima Immacolata sorge nelle immediate vicinanze del Castello Ruffo ed è certamente l’edificio religioso più importante del borgo. Ristrutturata più volte a seguito dei crolli e terremoti, attualmente è caratterizzata da uno stile moderno, risalente alla metà del secolo scorso. È abbellita, al suo interno, dalle statue dell’Immacolata e di San Pietro Apostolo, risalenti al XVII secolo. È anche presente un bel mosaico parietale, posto dietro all’Altare Maggiore, che raffigura un angelo che protegge le case del paese.
La Chiesa dello Spirito Santo si trova a Marina Grande, appena sotto al promontorio dominato dal Castello Ruffo. Dichiarata Monumento Nazionale, è miracolosamente resistita ai devastanti terremoti del 1783 e del 1908. Questi distrussero il resto del borgo, mantenendo, però, intatto lo stile barocco scelto nel 1800 per la sua costruzione.
La Cappella di San Rocco, infine, è il luogo deputato al culto del patrono di Scilla. San Rocco pare protesse i scillani dalla peste nera, il terribile flagello che falcidiò la popolazione fra il XV e il XVI secolo d.C.
Danneggiata anch’essa dai terribili terremoti precedentemente citati, è stata restaurata di recente con una notevole pavimentazione in marmo policromo. Una pregevole statua di San Rocco è posta sopra all’Altare Maggiore all’interno di una suggestiva nicchia dorata.