A 80 chilometri da Roma e vicino al confine del Lazio con l’Abruzzo, c’è il suggestivo lago del Turano, chiamato anche lago di Posticciola. Si stende tra i monti Reatini e i pittoreschi borghi della zona; Castel di Tora in primis, uno dei borghi più belli d’Italia, ma anche Colle di Tora, Ascrea, Paganico Sabino.
Tra natura, storia, folklore ed enogastronomia, questa parte della provincia di Rieti è una delle aree del Lazio che vale la pena visitare e conoscere più a fondo.
Scopriamola insieme!
Cosa tratteremo
Storia e caratteristiche del lago del Turano
Solo 36 chilometri di perimetro e una profondità mai maggiore di 90 metri per questo bacino artificiale, che si sviluppa più che altro in lunghezza. È stato creato nel 1939 lungo il fiume Turano, ai margini della riserva naturale di Monte Navegna e Monte Cervia. La realizzazione del lago artificiale fu contemporanea a quella del vicino lago del Salto, il più grande lago artificiale del Lazio. Inoltre, i due bacini sono collegati tramite un canale sotterraneo di 9 Km di lunghezza.
Lo scopo della creazione del lago del Turano era sia la produzione di energia idroelettrica, che la protezione della piana di Rieti dalle inondazioni provocate dal fiume.
Ora il lago è una vera e propria perla nella natura, con acque balneabili a cui fa da cornice il verde intenso dei boschi. È anche un ottimo punto di partenza per interessanti escursioni nei dintorni e per percorsi di trekking, anche a cavallo o mountain bike.
Nella natura incontaminata possiamo ammirare la flora e la fauna locali, i paesaggi incantevoli, o la scoperta dei paesini medievali sulle rive e nei dintorni del lago. Queste attività fruibili durante tutto l’anno.
Durante la bella stagione, lungo le sponde del lago, gli stabilimenti balneari sono ben organizzati. Infatti permettono di godersi il sole comodamente, usufruendo di lettini e ombrelloni posizionati su graziose spiaggette.
Grazie alle strutture presenti, al lago del Turano si può nuotare e gustare un gelato, oppure vivere giornate più attive, praticare sport acquatici. Dall’uscita in pedalò o barca a remi, alla vela, dallo sci nautico alla pesca sportiva, canoa, kajak e tanto altro. Il lago del Turano permette attività adatte a tutti i gusti!
Cenni storici su Castel di Tora
A cambiare nel tempo furono le mani che governarono e, dopo l’Unità d’Italia, il nome di questo borgo. Castel di Tora, prima del 1864, era conosciuto come Castelvecchio. Anche il vicino Colle di Tora, altro bellissimo paesino, era chiamato Collepiccolo.
Nell’inserire “Tora” nei toponimi dei due piccoli centri fu l’intenzione di ricollegare questi luoghi al nome dell’antica città italica di cui parla Dionigi di Alicarnasso, storico e retorico del I secolo a.C., nei suoi scritti.
Dal XII secolo in poi, dopo essere appartenuto all’abbazia di Farfa, l’allora Castelvecchio fu dei Signori Brancaleoni di Romania. Successivamente passò agli Orsini agli inizi del ‘400, ai Borghese nel 1634, e in seguito ai Barberini. Francesco Barberini, ad inizio ‘800, si fregiò per primo del titolo di Duca di Castelvecchio.
Cosa vedere a Castel di Tora
Sulla sponda nord-orientale del lago del Turano, su un cucuzzolo di 607 metri, Castel di Tora sovrasta le acque del lago, rifrangendovi la propria immagine, che sembra ferma nel tempo.
Stradine e vicoli tortuosi e lastricati di ciottoli, antiche case in pietra, cortili nascosti, archi e portali conservano tutta l’atmosfera medievale della loro origine.
Protagonista del borgo è la torre pentagonale del Castello, eretto intorno all’anno Mille, al culmine del promontorio roccioso su cui sorge il borgo.
Visitando Castel di Tora si potranno ammirare anche la Fontana del Tritone, del 1898, e la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista. Su una collina poco distante dal borgo, invece, sorge il santuario di Santa Anatolia.
Per chi ama l’archeologia, oltre ai già noti ruderi medievali di Cornito, visibili quando scende il livello del lago, più recentemente sono stati scoperti i resti di una necropoli romana del 200 d.C., nei pressi del paese.
Attualmente gli abitanti di Castel di Tora sono poco più di 300, di cui 170 risiedono proprio all’interno delle vecchie case del borgo.
La seconda domenica di luglio, in occasione della festa patronale di Santa Anatolia, e il 5 gennaio per il “Canto della Pasquarella”, le vie del borgo si animano come dètta la tradizione.
Mentre ogni sera, grazie all’illuminazione di luci calde e tenui che non altera la magia del borgo, l’immagine di Castel di Tora ricorda quella di un presepe.
Cos’altro vedere e fare nei dintorni del lago del Turano
I già citati Colle di Tora, Ascrea e Paganico Sabino valgono la pena di una visita. Mentre una nota a parte merita Monte Antuni e il suo borgo disabitato, con l’eremo del XIV secolo dedicato a San Salvatore.
Altro luogo imperdibile nella stessa zona, soprattutto in primavera quando c’è abbondanza di acqua, la Cascata delle Vallocchie. L’ultimo tratto per raggiungerla va percorso a piedi, ma c’è la possibilità di scegliere tra due sentieri, di cui uno percorribile in 15 minuti e adatto anche ai bambini.
Le tappe enogastronomiche potrebbero definirsi obbligate, durante la gita al lago del Turano e dintorni. I ristoranti della zona offrono piatti della cucina tradizionale del Lazio e pesce di lago, ovviamente freschissimo. Non mancano pietanze a base di funghi porcini, vista l’abbondanza di boschi in cui possono essere raccolti.