Nei Paesi Bassi, nella provincia di Drenthe sorge la cittadina di Assen, famosa agli appassionati di sport per il TT Circuit. Il circuito motociclistico ogni anno attira migliaia di spettatori in occasione del Campionato Mondiale di Superbike.
Eppure la fama di Assen è legata anche a un personaggio antico, la Ragazza di Yde, punta di diamante del museo della città.
Cosa tratteremo
Cosa vedere ad Assen
La cittadina di Assen è letteralmente circondata da una canale, come spesso accade in Olanda. Tutto intorno ecco le tipiche costruzioni in mattoni rossi, addossate quasi le une alle altre, con tortuose stradine a incunearsi tra loro.
La chiesa principale di Assen è la Cattedrale di San Giorgio, eretta nel lontano 1250 in un evidente stile romano-gotico. Questo è considerato il più antico edificio della città.
Successivamente è il momento di visitare la vera attrazione di Assen, ossia il Museo di Drents. Questo spazio museale è dedicato sostanzialmente alla storia di Assen ma anche dell’intera provincia di Drenthe. Qui sono presenti ricche collezioni archeologiche e artistiche. I visitatori si ritroveranno al cospetto di oggetti preistorici, opere di arte moderna, fossili e soprattutto oggetti rinvenuti nei pressi nelle paludi della Frisia.
La storia della Ragazza di Yde
Un settore a parte del museo è dedicato poi alla protagonista del sito, ossia la Ragazza di Yde. Si tratta di una mummia scoperta nel lontano 1897 nei pressi dell’omonimo villaggio di Yde da un gruppo di operai. Ciò che questi si trovarono davanti, tra i fanghi e le putride acque di una palude, era una mummia perfettamente conservatasi, con i capelli di un rosso fiammeggiante.
Subito i fortunati scopritori consegnarono il prezioso ritrovamento alle autorità ma, nel giro di un paio di settimana, la mummia cominciò a decomporsi velocemente. Era chiaro infatti che la Ragazza di Yde si fosse preservata al meglio grazie alle particolari condizioni ambientali della palude, dalle acque ricche di acido tannico.
Ciò che oggi resta della mummia sono custoditi in una teca e così esposti al pubblico, con tanto di pannelli esplicativi che illustrano la storia a lei legata e la cultura del suo popolo. Pare che la giovane, molto bassa (non più di 1,40 m.) avesse 16 anni e sia vissuta tra il 54 a.C. e il 128 d.C.. Secondo gli studiosi è stata vittima di un rito sacrificale perché non solo era affetta da scoliosi, che all’epoca era considerata una vera offesa nei confronti degli dei ma, avendo i capelli rossi, era vista come il diavolo in persona.
Oltre alla Ragazza di Yde, il Museo Archeologico di Drents conserva anche altre mummie rinvenute nelle torbiere attorno ad Assen. Ad esempio la Donna di Zweeloo, l’Uomo di Emmer-Erfscheidenveen, l’Uomo di Exloermond e gli Uomini di Weerdinge.
Molti altri reperti custoditi in questo spazio museali sono invece legati alla cultura megalitica del cosiddetto “Bicchiere Imbutiforme”. Non è da sottovalutare il fascino che esercita sui visitatori quella che è considerata la più antica canoa del mondo, risalente a circa 8000 anni fa.
I dintorni di Assen
Lasciando la città di Assen e spostandosi più a sud si incontra un luogo legato al passato più triste che ha coinvolto non solo la provincia di Drenthe ma l’intera Olanda. Si tratta del Kamp Westerbork, il passaggio degli ebrei deportati dai nazisti verso i campi di concentramento. Furono almeno 1000.000 gli ebrei che passarono dal Kamp Westerbork, tra le quali Anna Frank. Alla ragazzina è dedicato un piccolo museo alle porte del campo, con tanto di immagini, documenti scritti e alcune pagine del suo celebre diario.
Scoprendo il territorio che circonda Assen, si ha la possibilità di esplorare il Parco Nazionale di Dwingerveld, ricca di foreste e zone paludose.
La Riserva Paesaggistica Nazionale del Drentsche- Aa è percorribile a piedi oppure in bicicletta lungo la Pista Ciclabile LF14. All’interno di questa riserva, tra sentieri di campagna, campi coltivati e prati fioriti, si trova l’Hunebedden Centrum. È uno spazio fondamentale con tanto di mostre e mappe che permetteranno ai visitatori di conoscere meglio e scoprire tutti gli Hunebedden presenti della zona. Si tratta di siti megalitici simili, in origine, a Stonehenge, di circa 25 tonnellate e costruiti da popoli a oggi ancora ignoti.
Si pensa che siano stati eretti a scopo funerario, per ottemperare a un antichissimo culto dei morti. I defunti venivano quindi seppelliti in questi siti con i propri oggetti, i quali avrebbero accompagnato l’anima nell’aldilà.