L’Abruzzo è la terra dei grandi parchi nazionali, ma anche di antichi castelli dove si sono scritte intense pagine di storia.
Basti ricordare, ad esempio, il Castello Piccolomini a Capestrano, il Castello Aragonese di Ortona, la diroccata quanto fiabesca Rocca Palascio, dove si sono girate alcune scene del film “Ladyhawke”, e il Castello Orsini Colonna di Avezzano.
Quest’ultimo è considerato oggi il maniero meglio conservato di tutta la regione, nonostante non siano mancati gli eventi che hanno rischiato di farlo scomparire.
Cosa tratteremo
La storia del Castello Orsini Colonna
Avezzano è una cittadina della provincia dell’Aquila, situata a 670 mt di altezza nell’appenninica Conca del Fucino, nel cuore della Marsica, tra il Monte Salviano, il Colle di Albe e il Monte Velino.
Il Castello Orsini Colonna è di fatto l’unica memoria storica del passato più antico di Avezzano. Il borgo, infatti, fu letteralmente raso al suolo dopo il terrificante sisma che ha colpito la Marsica nel gennaio del 1915. Si trova in Piazza Castello, proprio davanti al monumento dedicato ai martiri di Cefalonia e alla “Trentatreesima Divisione della Fanteria di Aqui Antonio Gandin” realizzato dal Rotary Club.
Ebbene, le origini del Castello Orsini Colonna risalgono probabilmente all’età medioevale. Nel 1565 arrivano i Colonna, in particolare Marcantonio che amplia e fortifica il castello dopo essere tornato vittorioso dalla Battaglia di Lepanto contro gli ottomani. Sarà lui, infatti, a dotare la fortezza di un ingresso monumentale e celebrativo del suo successo, a decorare gli interni con stucchi e affreschi, ma soprattutto a realizzare un meraviglioso giardino in stile rinascimentale.
Il nuovo Castello Orsini Colonna
Solo dal Rinascimento in poi Castello Orsini Colonna assume il ruolo di elegante residenza nobiliare senza scopi difensivi. Il Castello, poi, viene gravemente danneggiato dopo il terremoto del 1915 e le bombe durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nonostante gli interni siano andati pressoché perduti, oggi il Castello Orsini Colonna è tornato, almeno all’esterno, al suo antico splendore. Recenti scavi hanno portato alla luce persino parte dei sotterranei e le antichissime mura interne dell’edifico.
All’esterno il Castello mostra tutta la sua natura militaresca, con la pianta quadrangolare e gli imponenti torrioni circolari che, punteggiati da bocche di fuoco, svettano a ogni angolo. Pare che questi ultimi siano posizionati esattamente sui quattro punti cardinali del cosiddetto magnetismo terrestre.
Nella parte superiore del Castello si possono scorgere due ordini di finestre e, in particolare sulla facciata principale, beccatelli e una caratteristica merlatura guelfa.
Castello Orsini Colonna: cosa vedere
Per accedere all’interno del castello vi sono due ingressi, il più antico dei quali, decorato con un arco acuto, risale alla fine del ‘400.
C’è poi l’ingresso più monumentale, realizzato nel 1565 dai Colonna. Mostra una decorazione in bugnato a punta di diamante e, sull’architrave di forma trapezoidale, è presente un bassorilievo che raffigura due orsi (emblema degli Orsini) che porgono rose a una colonna araldica, noto stemma dei Colonna.
All’interno vengono organizzate mostre, convegni ed eventi culturali, parte dei quali si svolgono nell’Auditorium.
Il Castello Orsini Colonna ospita la Pinacoteca di Arte Moderna, uno degli spazi espositivi più importanti d’Abruzzo. All’interno sono conservate moltissime opere di artisti quasi esclusivamente abruzzesi, tra sculture, grafiche e pitture del Brindisi, del Bargaglia e di Schifano.
Imperdibili sono poi i giardini, oggi soprannominati Parco della Rimembranza, in memoria dell’eccidio di Capistrello avvenuto nel 1944. Il parco è un piccolo gioiello botanico, tra siepi di bosso e rigogliose piante di bagolari. Buona parte dei giardini occupano anche il fossato, un tempo ricolmo d’acqua e superabile attraverso un ponte levatoio.
Dopo la visita al Castello Orsini Colonna, è possibile dedicarsi alla scoperta del territorio. Per esempio, si può visitare il Parco Archeologico dei Cunicoli, ingegnosa opera romana voluta dall’imperatore Claudio, oppure organizzando escursioni nel cuore della vicina Riserva Naturale Regionale di Montesilvano.