Il solo nominare Parigi riporta alla mente l’eleganza delle sue strade e piazze, la grandiosità dei suoi monumenti e il romanticismo di alcuni suoi iconici quartieri. Un week-end a Parigi permetterà di scoprire l’immenso patrimonio storico-artistico di quella che è considerata la più bella città del mondo.
Cosa tratteremo
I simboli di Parigi
Punto di partenza è il simbolo di Parigi, presente in tutte le cartoline della città: la Tour Eiffel, torre in ferro che la sera sorprende i visitatori con i suoi giochi di luci. Salendo sino in cima, magari pranzando presso il ristorante Jules Verne al secondo piano oppure sorseggiando una coppa di champagne al terzo, si gode di una vista a 360° della città, con ben visibile Campo di Marte e la Senna che l’attraversa.
Una volta scesi dalla Tour Eiffel, dirigendosi verso sud, si incontra il complesso di Les Invalides, dono fatto ai veterani di guerra da parte di Luigi XIV: oggi, all’interno della chiesa dalla luccicante cupola dorata, riposa in un sepolcro di quarzite rosata Napoleone Bonaparte.
Accanto a Les Invalides sorge il Museo Rodin, elegante edificio rococò del XVIII secolo dove è possibile ammirare le sculture dell’artista Rodin: tra tutte spiccano “La Porte de l’Enfer,” ispirata all’inferno dantesco, e “Le Penseur“, celebre scultura bronzea che ritrae un uomo intento a riflettere sull’esistenza.
Dal Museo Rodin, varcato l’elegante Ponte Alessandro III, si giunge agli Champs-Elysées, lunga Promenade dove pullulano raffinate brasserie e lussuose boutique. Il viale converge verso l’Arco di Trionfo, voluto da Napoleone per celebrare la campagna vittoriosa di Austerlitz: a molti ricorderà l’arco di Tito a Roma, preso in effetti come modello dal generale francese.
La ricchezza dei suoi musei
Dopo aver ammirato i Campi Elisi e la Place de la Concorde, ci si può rilassare nel verde dei Giardini delle Tuileries, realizzati su volere di Caterina de’Medici nel XVI secolo. A due passi dai giardini si trova il Pont Royal, oltre il quale sorge il Museo D’Orsey, tra le più importanti esposizioni della città dedicato all’Impressionismo: sorge in una vecchia stazione dei treni, nella quale è conservato un elegante orologio tutto dorato al pianoterra, e mostra tra le altre opere l’autoritratto di Van Gogh, I Papaveri di Monet e I Prati di Gauguin.
La fama del museo è messa in ombra da quella del vicino Louvre, sotto la cui piramide sono conservate opere di valore inestimabile, su tutte La Gioconda e La Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, la Venere di Milo e San Sebastiano del Mantegna.
La prima parte di un week-end a Parigi può concludersi rilassandosi tra le gallerie del Palais Royal, voluto nel’600 dal cardinale Richelieu, aperto al pubblico dagli Orleans e considerato oggi vera oasi nel cuore della città.
Si riparte da Nostra Signora
Un nuovo giorno a Parigi si apre sull’Ile de la Cité, dove sorge la gotica cattedrale di Notre Dame, svettante verso l’alto con le sue navate e vetrate istoriate: dichiarata patrimonio dell’UNESCO, i suoi doccioni e gargoyle hanno ispirato Victor Hugo nella stesura de “Il gobbo di Notre Dame”.
Oltrepassando il Pont Saint-Michel, ci si immerge nel caratteristico quartiere latino, chiamato così perché il latino era la lingua parlata dagli insegnati della storica università La Sorbonne risalente al 1253: si pensi che qui vi hanno studiato da Calvino a J.P.Sartre.
Percorrendo Rue de la Cité si incontra la pittoresca libreria Shakespeare and Company, dal fascino decadente, tra i cui polverosi scaffali ricolmi di libri, si ritrovavano letterati quali Kerouac ed Hemingway: si pensi che fu questa piccola libreria a pubblicare per prima l’Ulisse di Joyce.
Dopo aver ammirato prima gli affreschi dedicati a Sainte Genevieve all’interno del Panthéon e poi i colori dei Giardini del Lussemburgo, si può concludere l’ultima parte di un week-end a Parigi nel meraviglioso quartiere di Montmartre.
Alla scoperta di Montmartre
Antico quartiere degli artisti dove hanno dimorato tra gli altri Renoir, Monet e Picasso: qui si respira ancora l’aria bohemien percorrendo stradine acciottolate, lungo la quale sorge il vecchio Moulin de la Gallette del 1870, riconvertito poi in sala da ballo frequentata persino da Van Gogh.
L’anima artistica si tocca con mano in Place du Tertre, la piazzetta più immortalata di Parigi, dove pullulano artisti di strada e pittori in erba che si cimentano disegnando i volti dei curiosi visitatori.
Il quartiere di Montmartre combina alla perfezione sacro e profano. È qui infatti la sera che si scatena la Parigi viveur, soprattutto a Pigalle dove tra sexy shop e accecanti insegne a neon, sorge il famoso Moulin Rouge, culla della coinvolgente danza del can-can.
Dall’altra parte però il quartiere vede la presenza del Sacro Cuore, candida basilica dove è possibile ammirare un grandissimo mosaico raffigurante il Cristo che, a braccia aperte, accoglie i fedeli. Restando nel sacro, è consigliata una visita al Cimitero di Montmartre, tripudio di sepolcri monumentali dove riposano tra gli altri Stendhal e Dumas.