Golfo dei Poeti, così è detto il golfo della Spezia: un’insenatura ampia e profonda del mar Ligure, all’estremità est della Liguria.
La definizione “golfo dei Poeti” si deve al commediografo Sem Benelli, che volle così ricordare in un suo scritto come il luogo fu visitato e amato da molti grandi nomi della poesia. Da Dante Alighieri e Petrarca ai Romantici, tra cui Mary Shelley e suo marito Percy Bysshe Shelley, il quale annegò mentre navigava verso San Terenzo, e molti altri, fino ai contemporanei.
Il fascino del Golfo dei Poeti si può ancora vivere godendo del mare azzurro e non inflazionato dal turismo di massa.
Perché allora non passeggiare nella rigogliosa natura circostante e addentrarsi tra i vicoli dei borghi marinari che sul golfo si affacciano con case colorate, torri e castelli?
Ecco il tour dei dieci luoghi da vedere al Golfo dei Poeti .
Cosa tratteremo
Lerici: la prima tappa del Golfo dei Poeti
Un cuore costituito da piccole case colorate arroccate sul fianco della collina e una cittadina ancora a misura d’uomo distesa lungo un’insenatura. Panorami pittoreschi verso l’entroterra e suggestivi in direzione dell’azzurro mar Ligure. Tante cose da vedere a Lerici: oltre alle opere architettoniche civili e religiose, da non perdere il museo geopaleontologico del castello.
San Terenzo
San Terenzo è separato da Lerici da un promontorio su cui sorge la pittoresca Villa Marigola, settecentesca. L’antico nome del paesino era Portiolo, ma tra il VI e il VII secolo venne modificato in onore del santo martire che ora ne è il patrono.
Protagonista il castello del XV secolo, a pianta quadrangolare, costruito sui resti di una fortificazione risalente al X secolo.
Imperdibili la chiesa della Natività di Maria Vergine e il campanile, del 1600.
Rovine di Portesone
Portesone è un “borgo fantasma“: un villaggio agricolo abbandonato agli inizi del 1300 dagli abitanti che diedero vita al borgo di Barbazzano, che abbandonarono poi di nuovo per Tellaro.
Attualmente restano 14 case in pietra, ripulite nel 2021, raggiungibili attraverso un sentiero di 500 metri che parte da Tellaro, e che regala viste su panorami mozzafiato
Tellaro
Tellaro sorge su uno sperone roccioso, verso la punta est del golfo. Le sue origini risalgono al 1300, quando la popolazione del borgo di Barbazzano fu costretta a trasferirvisi a causa della peste.
A nord-ovest si trovano le antiche mura, e sono ancora in piedi due torri. Una domina il mare aperto all’ingresso del borgo, in prossimità dell’oratorio seicentesco di Santa Maria in Selàa; l’altra è stata trasformata in campanile per la chiesa di San Giorgio, sulla piazza principale.
A comporre il resto del borgo, ci sono le piccole case addossate tra loro, dipinte nei tipici colori dei borghi marinari che una volta aiutavano i pescatori a riconoscerle. Non mancano gli stretti carruggi, ossia le viuzze dei borghi liguri.
La leggenda vuole che un polpo salvò il borgo dall’attacco dei saraceni. Per riconoscenza, i tellaresi hanno fatto di questo animale l’ingrediente principale del loro piatto tradizionale: il “polpo alla tellarese“.
Ameglia
Non distante da Tellaro, il borgo di Ameglia è compreso nel Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara. La storia di Ameglia è antichissima: sono stati rinvenuti resti di una necropoli del IV secolo a.C. e testimonianze di epoca romana, ma soprattutto è evidente quale fu la sua importanza nel medioevo.
Essendo distante dalla costa, castelli, chiese, ville, hanno caratteristiche diverse da quelle dei borghi marinari, ma non meno affascinanti,! Sia nel borgo di Ameglia che nella vicina frazione di Montemarcello: altro borgo medievale fortificato, nel cuore del monte Caprione.
Montemarcello
È considerato uno dei borghi più belli d’Italia, da cui si ammirano splendidi paesaggi sulla val di Magra, il golfo della Spezia, le Alpi Apuane.
Non c’è nulla a Montemarcello che non valga la pena di essere visitato: le mura e la porta di ingresso, la torre di avvistamento, la chiesa di San Pietro e il campanile. Da non perdere l’orto botanico.
Portovenere
Portovenere è interessante per la varietà della sua architettura quanto per le sue vicissitudini storiche. Non si può far altro che perdersi per le strade e i vicoli, dopo essersi lasciati incantare dalla vista totale della città così come la si ammira dal molo.
Fezzano
A Fezzano si trovano ancora le tipiche case addossate le une alle altre, i colori, i carruggi, la tradizione marinara, che hanno soppiantato le ben più antiche antiche vestigia romane. Non mancano, poi, il Rinascimento e il Barocco.
Da visitare assolutamente la chiesa di San Giovanni Battista, nel centro del borgo: con i suoi altari barocchi e il prezioso organo a canne.
Una curiosità: a Villa Cattaneo probabilmente visse Simonetta Cattaneo Vespucci, la gentildonna che Botticelli scelse come modella per il suo dipinto “Nascita di Venere”.
Le Grazie
Poco distante da La Spezia, in una bella insenatura tra Varignano e Pezzino, si trova il borgo Le Grazie. Intorno alla chiesa del 1400, Nostra Signora delle Grazie, è raccolta la parte più antica del borgo. Il complesso monastico in gran parte ormai adibito ad abitazioni private, ma di cui resta intatto il refettorio con gli affreschi quattrocenteschi.
Poco più in alto del borgo, in zona Varignano Vecchio, i resti di una villa di epoca romana.
Isola Palmaria: l’ultima tappa del Golfo dei Poeti
È l’isola più grande della Liguria, Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Importante soprattutto per flora e fauna, non manca comunque di siti con interesse preistorico e storico. Dai fossili del Pleistocene a costruzioni militari della seconda guerra mondiale, anche se dell’antico borgo e del convento medievale non sono rimaste tracce.