La Toscana è una regione dalle mille sfaccettature, che ammalia i turisti di tutto il mondo con l’arte traboccante delle sue città, con la storia impressa nei suoi monumenti più importanti e con i suoi paesaggi.
Colline, promontori e spiagge caratterizzano il territorio toscano, che cela luoghi di incredibile bellezza, poco noti ai turisti e per questo preservati nella loro autenticità. Tra questi spicca la Buca delle Fate, una delle più belle baie affacciate sul Golfo di Baratti, a due passi da uno dei più importanti siti archeologici degli etruschi, quello di Populonia.
Cosa tratteremo
La Buca delle Fate: un angolo di Toscana tra natura e leggenda
La Buca delle Fate sorge sulla splendida Costa degli Etruschi, tra Piombino (distante appena 12 Km) e Cecina, nel territorio di Populonia. Si tratta di una incantevole baia rocciosa costituita da sassolini e ciottoli, lambita dalle acque limpide e turchesi del Golfo di Baratti. Alle spalle, invece, si apre la più verdeggiante delle pinete.
La Buca delle Fate è punteggiata poi da scogli plasmati dagli elementi in forme assai curiose e quasi fantastiche. Nonostante non sia una vera e propria caletta sabbiosa e sia necessario indossare scarpe da scoglio per godersela pienamente, vi sono rocce abbastanza piatte. Qui è possibile stendere il proprio telo da mare godendosi una giornata in totale relax e silenzio. I meravigliosi fondali poi invogliano escursioni subacquee alla scoperta della colorata e vivace vita marina del golfo.
La Leggenda della Buca delle Fate
La Buca delle Fate ha un nome molto fantasioso, giustificato dalla leggenda che da secoli aleggia attorno a questa baia. Si narra, infatti, del giovane Valerio che un giorno, in cerca di un bel fiore da donare alla sua amata, arrivò proprio alla scogliera affacciata sulla Buca delle Fate, nota per essere covo di sirene ed esseri fatati. All’improvviso Valerio udì il letale canto delle fate e fu da queste rapito, precipitando inesorabilmente nel loro reame.
La sua amata, non vedendolo arrivare, si precipitò a cercarlo e capì che dietro la sua scomparsa c’erano le fate. Tanto pianse, fino a quando un compassionevole delfino raccolse una sua lacrima e la trasformò in perla. Il cetaceo si recò dalle fate e offrì loro la gemma in cambio della liberazione di Valerio. Gli esseri fatati accettarono e i due amanti si riunirono.
Il desiderio di avere altre perle così belle crebbe nelle fate, che decisero allora di inseguire i due giovani. Nettuno però prese a cuore le sorti degli amanti e prese una stella per donarla alle fate, ma gli sfuggì dalle mani. Cadendo si frantumò accecando le fate, regalando la libertà a Valerio e la sua amata. I due frammenti della stella si sarebbero tramutati negli attuali Promontorio dello Stellino e Promontorio della Stella.
Buca delle Fate: come arrivare
Per arrivare alla Buca delle Fate bisogna raggiungere la località di San Vincenzo e da qui procedere lungo il sentiero CAI n.1, facile da percorrere anche se abbastanza scosceso (per questo consigliato indossare calzature adeguate).
La strada attraversa la natura tipica del Promontorio di Populonia, tra la macchia mediterranea e lecceti dalle fronde ombrose. Il percorso costeggia i resti dell’antica città-stato etrusca di Fufluna o Populonia, l’unica, tra tutti i centri della Dodecapoli, affacciata sul mare. Qui si incontrano in particolare le tombe ipogee di guerrieri etruschi, risalenti al periodo tra il III e il II a.C., ma anche le cave dalle quale venivano estratti massi di calcarenite utilizzati per la costruzione dell’acropoli.
Il sentiero n.1 procede poi in discesa tra gli immancabili lecci, fino ad arrivare alla Buca delle Fate, selvaggia e incontaminata.
Buca delle Fate: cosa vedere
Dopo aver trascorso una giornata presso la baia affacciata sul Golfo di Baratti, è possibile raggiungere la nuova Populonia. Questo borgo medioevale reca ancora i resti dell’acropoli e della necropoli etrusche, oltre che di domus romane con tanto di pregevoli mosaici.
A dominare Populonia c’è la Roccaforte del XV secolo e l’adiacente Torre dell’Assunta, ossia il mastio del XII secolo eretto per contrastare le incursioni da parte della Repubblica Marinara di Pisa. Vale la pena raggiungere la cima della torre, per godere della vista più bella sul Golfo di Baratti, sulle isole di Capraia e sull’Elba, con la possibilità di scorgere anche le Alpi Apuane e la Corsica nelle giornate più terse.
Non lontano dalla Buca delle Fate sorge poi la Spiaggia di Baratti, composta da sabbia rossastra in quanto ricca di residui ferrosi. Il contrasto con le acque turchesi del Golfo di Baratti e la pineta verde che si apre alle spalle è davvero incantevole!