Il motto è: perdersi per poi ritrovarsi. Un pizzico di timore, senso di libertà e la giusta dose di adrenalina, sono gli ingredienti fondamentali che rendono magica e suggestiva una passeggiata all’interno di un labirinto.
La storia dei labirinti è intricata e affascinante. Compaiono in epoche e civiltà diverse, ma anche nei miti, di cui il più famoso è quello che narra le vicende di Teseo, Arianna e il Minotauro.
Il labirinto proprio per il fascino misterioso che evoca ha diversi significati nelle diverse culture. Nel mito greco rappresenta la prigione, nel mondo egizio la struttura dell’universo, in Cina ha la funzione di difesa contro il male, nel culto buddhista è una rappresentazione del mandala e dell’ordine cosmico, e così via.
In Italia esistono molti giardini con al loro interno un labirinto di diverse tipologie: vegetale, in pietra e…perfino in mais.
Vediamone alcuni.
Cosa tratteremo
Labirinti vegetali
Questo tipo di labirinto è sicuramente il più comune e anche in Italia ne esistono vari, con una maggior concentrazione al nord, soprattutto in Veneto.
Labirinto del Castello di San Pelagio a Padova
Si tratta di una villa del ‘700 con un giardino che presenta due labirinti: del Minotauro e degli specchi. Il primo è ispirato apertamente al mito di Cnosso e ricorda i labirinti veneti, anticamente luoghi di perdizione dove lasciarsi andare alla passione.
Il labirinto degli specchi è invece privo di vicoli ciechi e più semplice da attraversare. È chiamato così in onore di Gabriele D’Annunzio per alludere al tema del doppio creato dagli specchi, manifestazione di uno straniamento del proprio io.
Labirinto della Masone di Fontanellato, Parma
Questo labirinto è non solo il più grande d’Italia, ma di tutto il mondo. Ideato da Franco Maria Ricci e aperto al pubblico dal 2015. L’intento della sua creazione era quello di riprodurre il labirinto di Minosse ma con gli ambienti più addolciti. Infatti presenta sentieri di 3 km circondati da piante di bambù, per regalare passeggiate piacevoli e rilassanti.
Labirinto del Castello di Masino a Caravino, Torino
Tra Ivrea e Santhià, si trova questo labirinto di siepi con oltre 2000 piante di carpini. Del ‘700, è un labirinto unicursale, cioè con un’unica direzione, che procede verso il centro. Una volta arrivati qui, bisogna poi trovare la via d’uscita. Un vero rompicapo!
Labirinto di Villa Barbarigo, Padova
Anche questo labirinto si trova nei pressi di Padova ed è stato costruito all’interno del Giardino Monumentale di Valsanzibio, realizzato dal cardinale e consigliere papale Gregorio Barbarigo per onorare la memoria del padre.
Il labirinto fu progettato dall’architetto Luigi Bernini, fratello del famoso Gian Lorenzo, e ideato come percorso allegorico che dall’ignoranza conduce alla verità. Presenta al suo interno sette vicoli, a rappresentare i sette vizi capitali, con false scorciatoie che in realtà allungano molto il cammino. La sensazione è quella di perdere continuamente l’orientamento pur avendo percorso in realtà tantissima strada.
Alla fine, si trova un osservatorio da cui è possibile ammirare l’intricata rete di vicoli che compone questo fitto labirinto veneto.
Labirinti di pietra
Questa tipologia è molto particolare, in Italia ne esistono pochissimi, di cui i più famosi sono due.
Labirinto di Porsenna a Chiusi, Siena
In realtà si tratta di un insieme di cunicoli che formavano un complesso idraulico, a cui la tradizione popolare aveva attribuito la fattezza di un labirinto di epoca etrusca. Si trova nel basamento del mausoleo dell’antico re Porsenna.
Labirinto del Castello di Donnafugata, Ragusa
In Sicilia, troviamo questo labirinto in pietra molto famoso per il suo genere. Costituisce una delle opere architettoniche più suggestive della zona. Costruito nel tardo Ottocento, si sviluppa lungo 8 ettari, la cui forma trapezoidale ricorda molto quello inglese di Hampton Court Palace, a Londra. Un tempo i muretti in pietra del tracciato erano ricoperti da siepi e rose arrampicanti, oggi invece è privo di vegetazione.
Labirinti in mais
Infine, questo particolare tipo di labirinto evoca i cerchi di grano (o agroglifi), nei campi di cereali o altre piantagioni, dalle perfette forme geometriche. Questa particolarità li rende molto affascinanti, perché si ricollega ai miti e credenze della loro origine non umana ma aliena.
Labirinto del Dedalo, Cervia
Il più grande d’Europa e il più famoso in tutta Italia, questo labirinto che si trova in Emilia-Romagna è stato realizzato dentro un campo di mais. Al suo interno sono stati ricavati sentieri tortuosi, di cui solo uno conduce all’uscita. Si tratta di un labirinto stagionale, dunque è possibile visitarlo solo dalla metà di giugno fino all’inizio di settembre.